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    Atrofia progressiva centralizzata della retina

    Questa malattia interessa sia il setter irlandese che il setter gordon, la trasmissione avviene tramite un gene autosomico recessivo e la natura recessiva rende la patologia estremamente difficile da eliminare dalle linee di sangue. I segni clinici sono riferibili a una diminuzione del calibro dei vasi retinici, a una aumentata riflessibilità del tappeto lucido. La patologia si manifesta in età giovanile ed è caratterizzata da cecità notturna che progredisce verso la totalità.

    Prevenzione 

    Controllo della riproduzione utilizzando soggetti clinicamente sani.

     

    CRIPTORCHIDISMO

    Per criptorchidismo si intende la mancata discesa di uno ( in tal caso si parla anche di monorchidismo ) o di entrambi i testicoli nello scroto. La discesa dei testicoli inizia durante la vita intra uterina e termina nelle prime settimane di vita del cucciolo, il tutto sotto controllo ormonale. La causa specifica del criptorchidismo non è ancora ben definita, probabilmente si tratta di una patologia in cui intervengono più fattori, tra i quali sicuramente l’ereditarietà svolge un ruolo principale. La diagnosi viene effettuata attraverso una meticolosa palpazione dello scroto fin dalle prime settimane di vita. Generalmente si considera, come termine per la possibile discesa dei testicoli, il sesto mese di vita, oltre il quale si può emettere una diagnosi definitiva. Il testicolo ritenuto in addome ha un rischio più elevato di sviluppare una neoplasia, in oltre è soggetto a torsioni del funicolo con necrosi testicolare e peritonite acuta, che può mettere a repentaglio la vita del cane. Mentre il cane criptorchide bilateralmente è generalmente sterile, in quanto la linea generativa degli spermatozoi degenera se esposta alla temperatura della cavità addominale, la fertilità di un cane criptorchide mono laterale è potenzialmente normale. A causa delle implicazioni genetiche i soggetti criptorchidi non dovrebbero essere usati per la riproduzione.

     

    Displasia dell’anca

    Il nome scientifico di cui parliamo è displasia dell’anca, non ci sono altri nomi con cui viene indicata questa lesione, al massimo abbreviata in inglese come HD ( Hip Displasia ) Non è una malattia di pertinenza esclusiva dei cani che fanno sport, ma è sicuramente uno dei più grossi problemi che può colpire un cane pregiudicando la sua capacità di movimento in modo molto serio. In oltre è utile precisare che non è una malattia che colpisce solo il pastore tedesco ma può colpire tutte le razze canine. Dove è localizzato il malanno ?????  è localizzato esclusivamente nell’anca. E’ un problema dello sceletro, per la precisione dell’articolazione tra il femore e il bacino, detta anche articolazione coxo-femorale. Può diventare, se trascurata, un problema che invalida tutto l’arto posteriore ed il sistema della locomozione. Può interessare una sola anca o tutte e due contemporaneamente. Non ci sono distinzioni di sesso, la malattia colpisce sia i maschi che le femmine. Come è fatta quella regione anatomica?????? L’articolazione del bacino o dell’anca, rappresenta il punto di unione tra il tronco e l’arto posteriore, è una articolazione su cui grava tutto il peso del corpo. E’ costituita dall’osso femore che si articola con la sua parte chiamata “ testa “ con una cavità costruita dalle ossa del bacino detta “acetabolo” E’ in pratica un grosso giunto formato da una sfera ( il femore) che si infila in una cavità semi sferica (l’acetabolo) E’ una articolazione vera e propria dotata di una robusta capsula fibrosa che l’avvolge tutt’intorno ad una serie di legamenti. Uno di questi detto legamento rotondo, lega direttamente la testa del femore all’acetabolo. E’ una articolazione molto robusta con solidi legami e non è facile, in condizioni normali, che si possa lussare. Qual è la causa della lesione ???????? Tutti i testi medici indicano la displasia dell’anca come una malattia ereditaria e congenita. Ciò vuol dire che si nasce ammalati e che con il passare degli anni la malattia si farà più o meno evidente. In seguito ci sono sicuramente delle cause ambientali che favoriscono lo sviluppo di questa patologia. Tra questeil sovrappeso e una crescita troppo rapida del cucciolo. Quali sono i sintomi???????? Possono vsriare considerevolmente da cane a cane. Frequentemente si manifesta riluttanza al movimento, modificazione della modalità di corsa con diminuzione della falcata, difficoltà nel passaggio da decubito alla stazione eretta, zopia di grado diverso, fino al punto gravissimo di non riuscire a mantenere la stazione quadrupedale a causa del forte dolore. E’ importante ricordare che il dolore associato alla displasia è dipendente dalla taglia del cane e dal suo stile di vita. Come si fa la diagnosi?????? L’esame radiologico rappresenta attualmente il solo metodo di esame ben documentato e universalmente accettato. E’ un esame da eseguire dopo l’anno del cane. Oggi molti usano fare una pre diagnosi o controllo che potrà stabilire con una buona probabilità se il cane manifesterà in futuro tale malattia, dando la possibilità di intervenire preventivamente, con ottimi risultati. Si può prevenire?????? Da un punto di vista genetico è impossibile sapere quale cane non porta nessun gene per la displasia. Chi afferma di avere un cane non trasmette la malattia è un bugiardo. Cosa potevo fare per evitarlo???????? Si può dire tranquillamente nulla, al limite si possono scegliere bene gli ascendenti (i genitori, e i nonni), accertandosi che non ci siano stati dei casi di displasia. Ma come già detto niente e nessuno ci può dare la certezza che il nostro cane non sviluppi la malattia. Cosa posso fare adesso?????? Potremo rendere gli effetti di questa malattia più o meno evidenti nel corso della vita del nostro cane ma non mai farlo guarire del tutto. Le possibilità terapeutiche vanno scelte insieme al medico veterinario in base al peso e all’età del cane.Si può effettuare un trattamento conservativo a base di farmaci anti infiammatori non steroidei, dieta movimento regolare tutti i giorni. Come ultima soluzione non resta che l’intervento chirurgico. Questa ultima soluzione favorisce molto spesso un recupero funzionale addirittura sorprendente. Può capitare ancora????? Certamente si esiste una grande probabilità ( se non addirittura la certezza ) che un cane affetto da questa malattia la trasmetta ai suoi figli. Si deve assolutamente evitare di far riprodurre sia i maschi che le femmine affetti anche in forma lieve o che abbiano nella loro genealogia antenati con displasia.                    

    A cura del Dott. A. Beni

     

    Enteropatia sensibile al glutine

    Patologia particolarmente presente nel setter irlandese. Enteropatia sta a indicare uno stato patologico a carico dell’intestino, causato in questo caso da una forma allergica verso il glutine presente nei cereali che vengono normalmente utilizzati nella dieta alimentare. Queste proteine, che in condizioni normali vengono degradate dagli enzimi prodotti dalle cellule intestinali, subiscono un incompleta degradazione provocando un danno a carico delle cellule stesse. Questa modificazione porta a un ridotto assorbimento intestinale, non solo dei cereali, ma anche di altri elementi che compongono la dieta, con la comparsa di una diarrea cronica e un mancato accrescimento del soggetto. Considerato che questa situazione avviene intorno ai 4-6 mesi di vita, possiamo immaginare l’influenza negativa che ha sulla crescita e sullo sviluppo dell’animale. La diagnosi si basa sul segnalamento ( razza ), sulla anamnesi alimentare ( diete a base di cereali ) e su indagini bioptiche sull’intestino tenue dove si troverà un’atrofia dei villi intestinali. Una volta fatta la diagnosi, la terapia è fondata sull’utilizzo di diete prive di elementi derivanti dai cereali . Attualmente si sta valutando la possibilità di evitare tale patologia eliminando le fonti proteiche di origine vegetale nel primo anno di vita, in quanto alcune ricerche riferiscono che precoci somministrazioni di cereali nella dieta di questi cani favoriscono tale ipersensibilità mentre i soggetti a cui è stata vietata l’assunzione del glutine fino a un anno di età non presentano problemi negli anni successivi. E’ una patologia che presenta sicuramente una predisposizione di razza, ma ancora non si può valutare bene una sua possibile ereditarietà.

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